Nel prossimo Mensa Talk, parleremo di serie TV.
Scrivere personaggi femminili e maschili allo stesso modo: sì o no?
Il monomito di Joseph Campbell, successivamente rivisitato da Christopher Vogler ne «Il Viaggio dell’Eroe», si scontra con la formulazione di Maureen Murdock e delle teoriche che hanno postulato differenze cospicue nell’esperienza fisica e psichica tra protagonisti e protagoniste delle storie. Nel suo libro d’esordio, Eroine, Marina Pierri utilizza ventidue personaggi femminili delle serie tv per mettere a confronto le strutture maschili e femminili soggiacenti alle narrative, utilizzando il privilegio come concetto chiave volto ad analizzare il problema da un punto di vista socioculturale e non biologico.
Con Marina Pierri:
Critica televisiva, scrive soprattutto per Corriere della Sera con particolare attenzione alla rappresentazione femminile nelle serie tv. Dal 2018 è fondatrice e direttrice artistica di FeST – Il Festival delle Serie Tv di Milano che, a oggi, si tiene in Triennale. È laureata in semiotica e, tra le altre cose, insegna allo IED. Negli ultimi due anni è apparsa in diverse antologie tra cui Tutte le ragazze avanti (ADD Editore) e The Game Unplugged (Einaudi). Il suo primo libro, Eroine (Edizioni Tlon) è disponibile dal 16 settembre.
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