Antropocene è un termine coniato dal biologo americano Eugene F. Stoermer intorno al 1980 e
reso celebre dal Premio Nobel per la Chimica Paul Crutzen una ventina di anni più tardi. Sta ad
indicare l’epoca geologica attuale caratterizzata da grandi cambiamenti, locali e globali, del
Sistema Terra, cambiamenti di cui l’uomo è riconosciuto come il principale responsabile. L’idea
che le attività umane possano essere equiparate ad una forza tellurica in grado di alterare
significativamente l’equilibrio del nostro Pianeta compare però già nel 1873, quando il geologo
lombardo Antonio Stoppani introduce il termine “Era Antropozoica”.
Di tutti i comparti di cui il Sistema Terra è costituito, l’atmosfera è sicuramente il più fragile e
pertanto il più suscettibile ai cambiamenti provocati dalle attività umane. I cambiamenti di
composizione dell’atmosfera indotti dall’uomo sono la causa di due importanti fenomeni: il
cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico. Questi due fenomeni, spesso confusi tra
loro, implicano processi completamente diversi pur essendo entrambi riconducibili alla stessa
causa: il bisogno dell’uomo di generare energia per nutrirsi, muoversi, scaldarsi e produrre merci.
Si tratta quindi di due facce della stessa medaglia e solo la comprensione dei processi alla base dei
due fenomeni può permettere di elaborare soluzioni efficaci per combatterli entrambi evitando
insidiosi trade-off.

Michela Maione è docente di Chimica dell’Ambiente presso l’Università degli studi di Urbino e ha
un incarico di ricerca presso l’Istituto delle Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio
Nazionale delle Ricerche.
È responsabile di un programma di osservazioni e lungo termine di gas clima alteranti presso
l’osservatorio globale dell’Organizzazione Mondiale di Meteorologia situato sulla vetta del Monte
Cimone. Ha partecipato e coordinato numerosi progetti Nazionali e Internazionali su tematiche
inerenti i cambiamenti di composizione dell’atmosfera, occupandosi anche di questioni
all’interfaccia con le scienze sociali. È autrice di oltre 80 pubblicazioni su prestigiose riviste
scientifiche internazionali e contribuisce alla stesura di Rapporti scientifici pubblicati dall’ IPCC
(Pannello Intergovernamentale sui Cambiamenti Climatici) e dall’UNEP (Programma Ambiente
delle Nazioni Unite).

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