col Prof. Alessandro Gabrielli

Sabato 4 febbraio, ore 16

via Cesare Lombroso 16, Torino

Descrizione

Lo studio dei fenomeni fisici delle interazioni subnucleari e della materia oscura si è avvalso, negli ultimi anni, di un laboratorio per misure d’eccezione: il Large Hadron Collider del CERN di Ginevra, l’acceleratore di particelle più grande e potente mai realizzato finora. Ma come funziona? Cosa si studia nella pratica? E soprattutto: perché vengono studiati determinati fenomeni fisici? A questi e ad altri interrogativi il prof. Alessandro Gabrielli, della sezione bolognese dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) risponderà durante questa lezione e ci preparerà per affrontare la visita in loco a Ginevra, che verrà organizzata dal gruppo locale Mensa Piemonte e Valle d’Aosta.
Questo evento sarà riproposto nella sua interezza a Bologna dal gruppo locale Mensa Emilia Romagna tra un mese esatto (sabato 4 marzo 2017).

Nota biografica del relatore

Alessandro Gabrielli ha conseguito la laurea in Fisica nel 1993 e il Dottorato in Fisica presso l’Università di Bologna nel 2000. Nel 2008 è stato Visiting Scientist presso il Rutherford Appleton Laboratory in UK e successivamente Project Associate c/o il CERN di Ginevra per partecipare ad una attività internazionale di progettazione di dispositivi microelettronici elettro-ottici resistenti alle radiazioni per applicazioni agli esperimenti di LHC del CERN. Nel 2013 è stato titolare di un contratto in qualità di Visiting Professor presso il Center for Human Space Robotics, Istituto Italiano di Tecnologia, con sede del Politecnico di Torino. Attualmente è ricercatore presso il Dipartimento di Fisica ed Astronomia dell’Università di Bologna. La sua attività di ricerca comprende esperimenti di fisica delle alte energie con acceleratori, esperimenti per la rivelazione di neutrini, esperimenti per la rivelazione di particelle cariche per sistemi di trigger veloci, esperimenti con tecnologie microelettroniche resistenti alle radiazioni ed esperimenti per il trasferimento tecnologico. È autore e coautore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche.